Questa pratica non aumenta di per sé il rischio di melanoma, ma qualora i colori coprano dei nei, possono complicare il processo di diagnosi, nascondendo nevi potenzialmente pericolosi. Per quanto riguarda l’incidenza dei colori, nel mese di gennaio è stata pubblicata una nuova normativa europea, che regolamenta inchiostri e pigmenti utilizzati. Il disciplinare per l’utilizzo dei colori ha come obiettivo quello di scongiurare l’uso di pigmenti e inchiostri che possano generare reazioni avverse di tipo infiammatorio, ma anche conseguenze più gravi, come formazioni cancerose.
La diffusione su larga scala della Body Art sta rendendo l’osservazione del melanoma nei tatuaggi più frequente nella pratica dermatologica. È stato riscontrato che la maggior parte dei melanomi insorti nelle aree tatuate sono localizzate nelle aree blu o nere, mentre la maggior parte dei carcinomi a cellule squamose si trovano all’interno dei tatuaggi rossi.
Questa associazione, però, potrebbe essere casuale, perché il rosso e il nero sono i colori dell’inchiostro più comunemente usati nei tatuaggi. Tatuaggi ed inchiostri possiamo dunque concludere che non sono causa diretta dei melanomi, ma restano pur sempre sostanze esterne che possono interferire con la nostra salute. Per questo motivo una pratica consapevole e l’affidamento a professionisti del settore restano le migliori pratiche per evitare di incorrere in situazioni potenzialmente pericolose per la propria salute.
